Il campo magnetico ha ucciso i Neanderthal (?)

In questi giorni notevole risalto mediatico è stato dato alla "notizia" che l'uomo di Neanderthal sarebbe scomparso a causa di un <<crollo (a circa il 25% del valore attuale) improvviso del campo magnetico terrestre>> [1].
Si tratta di uno studio del Cnr-Ismar di Bologna, in collaborazione con la Florida, ad opera di due paleoclimatologi, Luigi Vigliotti e Jim Channel. La "notizia" ovviamente suona incredibile ai nostri occhi, e forse il problema è proprio questo. Ma vediamo insieme per quale motivo (anzi, per quali motivi), bisogna guardare con occhio critico affermazioni simili.

Ipotesi o certezza?
Innanzitutto, nell'articolo di Repubblica si parla di IPOTESI, e non di una tesi comprovata o di una risposta certa (anche perché di risposte certe al mondo direi che ce ne sono veramente poche). L'enciclopedia Treccani definisce l'ipotesi in senso scientifico come <<prima formulazione di una legge, non ancora sperimentata o sperimentabile in sé (...): tale formulazione provvisoria serve a determinare ulteriori ricerche dalle quali l'ipotesi stessa può avere o no conferma>> [2]. In altre parole, l'ipotesi serve <<per indicare proposte, e talora prospettive, che vengono accolte come provvisoriamente valide in attesa di verificarne, attraverso la ricerca, l'effettiva validità>> [ibis]. Un'ipotesi, quindi, non ha alcun valore di effettiva e comprovata veridicità in quanto, per definizione, è qualcosa che deve essere verificato attraverso la ricerca.

Coincidenze e complessità
Facciamo finta che l'articolista non sappia la differenza tra ipotesi e ipotesi verificata. Andando avanti nella lettura dell'articolo troviamo però un concetto che di per sé ci porta ad avere qualche dubbio sulle affermazioni degli studiosi e del giornalista: il concetto di COINCIDENZA.
Il campo magnetico terrestre ha subìto inversioni di polarità e aumenti/diminuzioni di intensità un numero così alto di volte nella storia della Terra che, per una questione di probabilità, è facile che uno di questi eventi coincida (a livello temporale) con un qualche evento di tipo biologico. Il fatto che due eventi siano avvenuti in contemporanea, però, non stabilisce un nesso di CAUSALITÀ tra i due: ovvero, uno dei due eventi non è necessariamente la causa dell'altro [che qui si traduce con: non c'è nessuna prova che la diminuzione del campo magnetico individuata da Vigliotti e Channel (Evento di Laschamp) sia la causa della scomparsa dei Neanderthal, solo perché le due cose sono avvenute circa nello stesso periodo].

Un secondo problema, ancora più grave, riguardo tale ipotesi è l'eccessiva SEMPLIFICAZIONE. La scomparsa di una specie (o di un gruppo) non è quasi mai attribuibile ad un solo fattore, perché si tratta di un evento complesso che, in quanto tale, non può essere eccessivamente semplificato. Lo studio condotto dal Cnr è sicuramente molto interessante ma, alla pari di altri studi simili, non può fornire una RISPOSTA UNIVOCA ad un evento così complesso come un'estinzione (lo stesso si potrebbe dire per la scomparsa dei dinosauri e di molti altri gruppi di animali, 66 milioni di anni fa, che non può essere attribuita SOLO alla caduta di un immenso asteroide). Semmai, un fattore può essere individuato come la "goccia che ha fatto traboccare il vaso": questo significa che NUMEROSI FATTORI concorrono (e hanno concorso) a determinare la fine di un organismo biologico, e uno di questi (magari perché ultimo in termini di successione temporale) gli ha dato il "colpo di grazia".

Nello studio si parla anche di una variante genetica dei Neanderthal relativa al recettore arilico (AhR) che avrebbe determinato l'eccessiva esposizione degli stessi ai raggi UV (i quali sarebbero giunti sulla Terra in maggior quantità a causa della minor intensità dello scudo magnetico), determinandone l'estinzione. In realtà, come precisa anche il professor Stefano Benazzi, "Neanderthal non fu l'unica specie a scomparire in quel periodo. Per questo è difficile credere che tutto si spieghi con il cambiamento del magnetismo terrestre e una 'falla' nella genetica dei Neanderthal: c'erano popolazioni di ominidi che già erano esposte a livelli di radiazioni ultraviolette elevati, eppure si estinsero ugualmente" [3].


La precisione è importante
Continuando a leggere l’articolo di riferimento, coloro che seguono l’evolversi delle conoscenze sull’evoluzione umana (gioco di parole quanto mai voluto), si renderanno conto che alcuni dei dati proposti per avvalorare l’ipotesi del campo magnetico sono errate, imprecise o obsolete.
Ad esempio, vengono citati i fossili di Omo Kibish (in Etiopia), che risalgono a 190 mila anni fa, come i più antichi di cui disponiamo per Homo sapiens. In realtà, già nel 2017, fu pubblicata la scoperta di fossili appartenenti alla nostra specie nel sito di Jebel Irhoud, in Marocco, datati oltre 315 mila anni fa [4]. E quando si parla di coincidenze, CENTOMILA ANNI credo facciano la differenza.
Per questo motivo, quando si scrive un articolo (e gli articoli a tema scientifico non ne sono esenti) bisogna fornire DATI AGGIORNATI E PRECISI. Specialmente se si vuole sostenere una tesi così importante come quella che spiega la causa dell'estinzione neandertaliana.

[Per i più pignoli, inoltre, faccio notare che parlare di estinzione dei Neanderthal è corretto solo in parte, in quanto sia Homo sapiens sia i Denisova si sono incrociati con loro per decine di migliaia di anni, acquisendo e scambiando materiale genetico. In tutti gli individui di Homo sapiens non africani, ad esempio, è presente fino ad un 3-4% di genoma neandertaliano.]

Ma è una scoperta sensazionale!!!
La “notizia” del campo magnetico ammazza-Neanderthal è purtroppo solo l’ultima (in ordine di tempo) del suo genere. Molti altri annunci simili si susseguono in continuazione sui media, e riguardano gli ambiti più disparati.
Sempre su Repubblica, e senza andare troppo indietro nel tempo, si legge che <<l'esplosione di una serie di stelle nella Via Lattea potrebbe aver indotto l'antenato dell'uomo, che milioni di anni fa ancora camminava su tutti e quattro gli arti, a mettersi eretto>> [5] (preciso che non sto conducendo una battaglia contro il giornale, semplicemente l'articolo in questione mi è apparso sotto l'altro tra i consigli di lettura).
L’articolo è del 28 Maggio 2019, giorno PRECEDENTE quello sul campo magnetico. Secondo questa ipotesi (ovviamente controversa), <<l'esplosione delle supernove irradiò raggi cosmici in tutte le direzioni e sulla Terra quella radiazione raggiunse l'apice circa 2,6 milioni di anni fa>>. La spiegazione continua: <<L'aumento della radiazione innescò una catena di eventi a catena [l'errore grammaticale si commenta da solo..]: sul pianeta cominciarono a piovere i raggi cosmici, che ionizzarono l'atmosfera e le diedero maggiore conduttività. Proprio questa situazione avrebbe aumentato la frequenza dei fulmini, che a loro volta scatenarono violenti incendi boschivi i quali cambiarono letteralmente il paesaggio. Le foreste lasciarono il posto alle praterie; e con meno alberi a portata di mano, gli antenati dell'uomo dovettero adattarsi, alcuni si alzarono su due gambe e quelli che lo fecero, ne trassero un evidente vantaggio>> (se volete approfondire il tema 'bipedismo' può farlo qui).

Ora, bisognerebbe innanzitutto spendere due parole in più sui meccanismi dell’evoluzione biologica, specie l'adattamento, qui citato evidentemente senza sapere di cosa si tratta e di come funziona, ma per stavolta sorvoleremo sul problema. Quel che è evidente è che, anche in questo caso, si cerca di individuare UN SOLO E UNICO FATTORE alla base di un evento biologico complesso - l'esplosione delle supernove e conseguente radiazione - quale la comparsa (e affermazione) del bipedismo. Un tentativo a dir poco disperato (nonché metodologicamente errato).

Non è quindi difficile vedere come la notizia pecchi di SENSAZIONALISMO.
Il fatto è che ci si può sicuramente arrabbiare o indignare per siti come Repubblica.it, Rai News, l'ANSA che puntano proprio su questo fattore per attirare ignari lettori, inconsapevoli delle dinamiche dell'evoluzione umana e delle nozioni basilari di biologia e ricerca scientifica.
Non si può invece tollerare che il sito del CNR (Centro Nazionale delle Ricerche), un'autorità in materia di ricerca scientifica in Italia e non solo, pubblichi la ricerca con il titolo <<Svelata la causa dell'estinzione dei Neanderthal e di altri mammiferi>> [6], mettendosi quindi in prima linea nella scorretta divulgazione.

Conclusioni
Cosa possiamo imparare quindi da questa vicenda? Essenzialmente tre cose:
1) Bisogna sempre leggere, ascoltare e guardare alle affermazioni di studiosi e non (specialmente quelle sensazionali) con occhio critico e un pizzico di scetticismo. Va tenuto bene a mente, inoltre, che la ricerca scientifica si basa sul metodo scientifico, e non su semplici princìpi di causalità, e che tale metodo si basa su un principio tanto semplice quanto potente, ovvero che <<Nessuna quantità di esperimenti potrà dimostrare che ho ragione; un unico esperimento potrà dimostrare che ho sbagliato>> [Albert Einstein, lettera a Max Born, 4 Dicembre 1926].

2) Anche i grandi centri di ricerca possono incappare in errori metodologici, talvolta grossolani, che portano a formulare affermazioni quantomeno opinabili. Ciò non implica che i ricercatori coinvolti siano in malafede, ma a volte si forzano un po' troppo le cose. Inoltre, come afferma lo stesso Vigliotti in un'intervista a Radio 3 Scienza (in cui è intervenuto anche il genetista molecolare David Caramelli) [7], sia lui sia il suo collega Channel sono geologi, e non hanno le competenze necessarie per poter interpretare correttamente l'immensa mole di dati (fossili e genetici) sull'evoluzione umana raccolta negli ultimi decenni.

3) Il mondo (e quello biologico non fa eccezione) è complesso, e cercare di semplificare troppo le cose è un errore di metodo, anche se la nostra mente ci porta continuamente a farlo.

Nota bene: preciso che ovviamente non è mia intenzione fare polemica contro Repubblica o i ricercatori del Cnr di Bologna (università in cui peraltro mi sono formata e conduco le mie ricerche per la tesi), quanto più trasmettere ed evidenziare alcuni aspetti fondamentali della Scienza (e della sua comunicazione).

Riferimenti:
[1]: Neanderthal scomparso a causa del campo magnetico, Repubblica.it, 29 Maggio 2019
[2] Ipotesi in Vocabolario Treccani
[3] Davvero l'uomo di Neanderthal è stato sterminato dai raggi Uv?, Wired.it, 30 Maggio 2019
[4] Hublin, J.J. et al (2017): New fossils from Jebel Irhoud, Morocco and the pan-African origin of Homo sapiens - Nature
[5] L'uomo si alzò su due gambe a causa delle esplosioni delle stelle in cielo, Repubblica.it, 28 Maggio 2019
[6] Svelata la causa dell'estinzione dei Neanderthal e di altri mammiferi, press release di cnr.it, 29 Maggio 2019
[7] Radio3Scienza del 30/05/2019: La sparizione dei Neanderthal


Commenti

  1. Occorre dire che l'alterazione del campo magnetico terrestre avvenne a partire da circa 41.300 anni fa fino a circa 39.260 anni fa. Incidentalmente i Neanderthal cominciarono a diminuire 39.000 anni fa, fino a "sparire", gli ultimi ritrovamenti in Portogallo risalgono a 22.000 anni fa. Ammesso che le radiazioni ultraviolette "Intelligenti" abbiano sterminato solo ed esclusivamente i Neanderthal (questo avrebbe dovuto dimostrare un ricercatore dello Stato Italiano pagato con i contributi delle nostre tasse, non la concomitanza temporale), dovrebbero spiegarci in che modo le "radiazioni ultraviolette" abbiano contaminato i Neanderthal per altri 17.000 anni (900 generazioni). Inoltre oggi abbiamo un buco nell'ozono (da più di 60 anni), e ora che è ridotto ai minimi termini è grande 2,5 volte gli Stati Uniti, in questi 60 anni abbiamo ricevuto radiazioni ultraviolette molto superiori a quelle che irradiavano la terra in quel periodo ed invece siamo qui e molti, non contenti dell'esposizione ai raggi solari, nella brutta stagione si fanno pure le lampade. Chiunque, con grande sprezzo del ridicolo può e "deve" ricercare e pubblicare ciò che vuole, siamo in democrazia, ma proprio per la trasparenza che la democrazia impone, tutto ciò deve essere fatto a titolo personale, pagando di propria tasca, non con fondi pubblici.
    Paolo Druidi BOLOGNA

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  2. Ho scoperto da poco questo studio sul legame tra l'annullamento del campo magnetico terrestre e l'estinzione dei Neanderthal. La cosa sconvolgente per me è che questa teoria era parte di un mio racconto di fantascienza scrito nel 2006. Sono ancora incredulo e sto cercando di documentarmi meglio. Ad aprile di quest'anno ho decios di caricare la storia nel mio blog, nella versione che avevo confezionato nel 2008, per un concorso letterario (che non ha vinto). La storia è qui:

    https://paolomaccallini.com/2019/04/16/il-flauto-di-turk/

    PS. Complimenti per questo blog, era qualcosa che mancava, soprattutto in italiano.

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    1. Innanzitutto la ringrazio per i complimenti, sono felice di fare un servizio che venga apprezzato a tal punto.
      In secondo luogo la ringrazio anche per avermi segnalato questo suo racconto, che avrò piacere di leggere al più presto!

      In effetti la "teoria" sul campo magnetico "killer" è molto più vicina alla fantascienza che non al rigore scientifico. Dato il suo interesse per gli argomenti, la invito (se già non lo fa) a seguire le pagine Facebook e Instagram de "Il Cammino di Lucy", in modo tale da rimanere sempre aggiornato.

      Cordialmente,
      Giorgia Modenini
      Writer and founder, Il Cammino di Lucy.

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