Neanderthal e sapiens sono la stessa specie?

Le recenti scoperte circa l'ibridazione tra Neanderthal e Uomo Moderno (Anatomically Modern Humans, AMH) hanno sollevato quella che fino a 10 anni fa sembrava una domanda banale: Homo neanderthalensis e Homo sapiens sono veramente due specie distinte?

Il concetto biologico di specie
Il concetto biologico di specie si basa sul fatto che due specie sono differenti in quanto isolate a livello riproduttivo: ovvero, non possono accoppiarsi tra loro o, nel caso in cui riescano, la prole ibrida sarà sterile, e quindi non potrà riprodursi a sua volta. Un fenomeno che viene definito come isolamento riproduttivo. È a causa di tale isolamento che l'uomo non può avere figli con Scimpanzé o Gorilla (le specie attualmente viventi più vicine all'uomo), né tantomeno con altri animali.
Noi sappiamo, però, che in tutti gli individui non africani vi è circa il 2% di DNA proveniente proprio dai Neanderthal, a causa di quegli eventi di ibridazione scoperti recentemente e di cui accennavamo nelle prime righe. Se tale materiale genetico è giunto fino a noi attraverso centinaia e centinaia di generazioni, vuol dire che gli ibridi Neanderthal-sapiens erano fertili, potevano cioè avere figli a loro volta. Il che va contro la definizione biologica di specie.

Ricostruzione di Neanderthal (a sinistra) e Homo sapiens (a destra) ad opera dei fratelli Kennis, ©The Natural History Museum of London

E negli altri animali?
Anche nel mondo animale è frequente osservare eventi di ibridazione [1], come ad esempio in diversi babbuini (genere Papio), cani e lupi (gen. Canis), orsi (gen. Ursus) e felini (gen. Panthera). Addirittura, un recente studio dimostrerebbe che circa il 16% delle specie di uccelli si ibridano regolarmente tra loro in natura [2].
Lo stesso processo avviene ancor più regolarmente in altri organismi, come le piante, dove l'ibridazione è praticamente all'ordine del giorno.

Ma Neanderthal e sapiens hanno caratteristiche fisiche molto diverse tra loro...
Per oltre un secolo gli antropologi non hanno avuto dubbi: le differenze fisiche tra Neanderthal e Homo sapiens - che vanno dalla statura, alla forma e grandezza del cranio, allo spessore delle ossa, e via dicendo (per una descrizione più dettagliata vi rimando all'articolo: Neanderthal: ritratto di un sofisticato "uomo delle caverne") - sono particolarmente evidenti e indicano chiaramente l'appartenenza a due specie diverse.

Anche il fatto che i Neanderthal siano comparsi in Europa circa 450-500 mila anni fa, mentre Homo sapiens apparve in Africa 300-350.000 anni fa, tende a rafforzare l'idea che i due gruppi siano effettivamente distinti tra loro.

Confronto tra il cranio di Homo sapiens (a sinistra) e quello di Homo neanderthalensis (a destra). ©Wikimedia Commons

Dove sta il problema quindi?
Secondo Chris Stringer, antropologo britannico esperto di Neanderthal ed evoluzione umana, se molte altre specie animali abitualmente si ibridano tra loro, il problema non sta nell'ibridazione in sé, ma nella definizione di specie che si basa sul principio: "due specie diverse non possono riprodursi tra loro".
<<La realtà è che nella maggior parte dei casi, in Mammiferi e Uccelli le specie divergono tra loro in modo graduale. Ci vogliono milioni di anni perché si sviluppi l'isolamento riproduttivo, qualcosa che evidentemente non è avvenuta per Homo neanderthalensis e Homo sapiens>> [3]. Che tradotto vuol dire: una volta imboccata la strada della speciazione (il processo evolutivo che porta alla nascita di due nuove specie distinte), perché due gruppi animali non abbiano più la possibilità di avere figli tra di loro deve passare parecchio tempo. E ciò non è avvenuto per H. neanderthalensis e H. sapiens.
Durante il processo, però, si possono accumulare numerose differenze a livello fisico - molto evidenti per Neanderthal e AMH - che, secondo Stringer, permetterebbero di distinguere i gruppi in specie diverse, nonostante l'isolamento riproduttivo non sia ancora presente.

Conclusioni
Quello della definizione di "specie" è un intricato problema, risalente ai tempi di Carl Linnaeus (1707-1778), il primo che provò a definire e ordinare la diversità degli organismi viventi secondo criteri precisi e categorie nette. Linneo considerava le specie come entità fisse e immutabili, create da Dio.

Gli organismi viventi, però, non sono immutabili e tantomeno fissi: mutazioni genetiche, competizione con altre specie, cambiamenti climatici e persino la già citata ibridazione, determinano continuamente il loro percorso evolutivo, in un processo di nascita, modificazione ed estinzione praticamente infinito. Il processo che chiamiamo Evoluzione.
I processi naturali, quindi, non portano a separazioni nette e categorie definite, bensì a mutamenti e gradualismi che rimescolano in continuazione le carte. In questa complessità si inseriscono l'Uomo e la sua esigenza di categorizzare, definire e suddividere tutto quanto osserva e studia, creando non di rado misunderstandings e problemi di natura lessicale/organizzativa, che sono intrinsecamente arbitrari e spesso non rispecchiano la realtà dei fatti. Uno di questi è appunto il concetto biologico di specie.

Quel che è certo è che Neanderthal e Homo sapiens hanno avuto figli insieme per parecchie decine di migliaia di anni, e tale eredità è visibile nel 2% di DNA che tutti i non africani si portano appresso. Un evento che non si è limitato ai Neanderthal [4], ma che ha coinvolto anche i misteriosi Denisova - di cui le popolazioni asiatiche conservano il 4-6% di DNA [5] - e forse altri gruppi umani attualmente sconosciuti. Eventi che aggiungono livelli di complessità notevole allo studio dell'evoluzione umana più recente.

Per questo motivo, il quesito "Neanderthal e Homo sapiens sono la stessa specie?" non ha una soluzione facile e probabilmente metterà in disaccordo gli scienziati ancora per parecchio tempo.
Se si arrivasse, però, a concludere che Homo neanderthalensis e Homo sapiens NON sono specie distinte, certamente i libri di scuola e in generale il modo con cui guardiamo al nostro passato dovranno essere riscritti. Tutti i gruppi umani scomparsi con i quali Homo sapiens si è ibridato diventerebbero parte di un'unica grande specie, e magari si andrebbe a rivalutare anche lo stesso concetto di estinzione.



Riferimenti:
[1] Ackermann R. R., et al (2019): Hybridization in human evolution: insights from other organisms. Evolutionary Anthropology
[2] Ottenburghs J., et al (2015): The Avian Hybrids Projects: gathering the scientific literature on avian hybridization. International Journal of Avian Science
[3] Stringer, Chris (2019): Are Neanderthals the same species as us? Natural History Museum of London
[4] Prufer K., et al (2014): The complete genome of a Neanderthal from the Altai Mountains. Nature
[5] Reich D., et al (2010): Genetic history of an archaic homini group from Denisova Cave in Siberia. Nature

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