Gruppi sanguigni e popolazioni umane

I gruppi sanguigni
Ogni persona possiede uno specifico gruppo sanguigno, determinato dal proprio DNA e quindi ereditabile. I gruppi sanguigni più noti (in realtà ne esistono molti altri!) appartengono al sistema AB0, scoperto nel 1900 da K. Landsteiner. Nel sistema si distinguono quattro gruppi sulla base delle caratteristiche dei globuli rossi: A, B, AB e 0 (zero). La differenza tra i gruppi è data dalla presenza/assenza di specifiche proteine (gli antigeni) sulla membrana degli stessi globuli. Gli antigeni sono di due tipi, A e B, e danno vita quindi ai gruppi A e B. Può accadere che una persona, però, li abbia entrambi o non ne abbia nessuno: nel primo caso, si parla del gruppo AB, nel secondo del gruppo 0. La presenza degli antigeni A o B è determinata dalla variante genica (allele) presente nel DNA dell'individuo.
Il corpo riconosce come proprie solo le sostanze da esso prodotte, mentre combatte quelle estranee: per questo genera i cosiddetti anticorpi (anti-A e anti-B), diretti contro gli antigeni che non sono presenti sulla superficie dei propri globuli rossi. Per tale motivo, prima di fare una trasfusione è importante conoscere il gruppo sanguigno di donatore e ricevente: se fossero incompatibili, infatti, si scatenerebbe una risposta immunitaria che distruggerebbe i globuli rossi ricevuti (e percepiti come estranei).

I gruppi sanguigni del sistema AB0 e le loro caratteristiche

Evoluzione dei gruppi sanguigni AB0
Non è ancora chiaro in che modo si siano evoluti i gruppi sanguigni nell'uomo. Una delle ipotesi principali è che il primo gruppo a originarsi sia stato AB: poi, per mutazione, sarebbero comparsi anche i gruppi A e B, infine lo 0.
Quel che è certo, è che non siamo gli unici a possederli: anche altri primati molto vicini a noi (Scimpanzé, Gorilla, Orangutan e Gibboni) possiedono simili gruppi sanguigni. Il Gorilla, ad esempio, ha i gruppi A e B, mentre Orangutan e Gibboni mancano del gruppo 0. Queste somiglianze indicano un'origine comune del sistema AB0 tra uomo e altri Primati, compatibile con la storia evolutiva che condividono.

Gruppi sanguigni AB0 e popolazioni umane
Già da un secolo, è noto come i gruppi sanguigni non siano distribuiti in modo omogeneo e casuale (al contrario di quanto, magari, ci si aspetterebbe) nelle diverse popolazioni umane. Il significato di tale distribuzione è da ricercarsi nella storia evolutiva di Homo sapiens e nelle complesse interazioni tra organismo, ambiente, clima e malattie.

Il gruppo A è diffuso in Europa continentale e settentrionale, in Australia e in Nord America, ma è praticamente assente in Sud America. Caratterizza popolazioni come gli indigeni australiani e i Lapponi della Scandinavia, in cui è condiviso da oltre metà degli individui. A livello globale, è posseduto da circa il 21% delle persone (36% in Italia).
Distribuzione dell'allele A

Il gruppo B è molto diffuso nel continente asiatico e si trova in alte concentrazioni anche in Africa equatoriale e Madagascar. A livello globale, è il gruppo sanguigno meno diffuso: solo il 16% della popolazione (17% in Italia), infatti, appartiene al gruppo B.
Distribuzione dell'allele B

Il gruppo 0 è presente nella quasi totalità degli Indigeni sud-americani e in molti individui dell'estremo Nord America. Si attesta come gruppo sanguigno più frequente a livello mondiale (circa 63% della popolazione, 40% in Italia) e, per l'assenza di antigeni, è considerato il donatore universale nelle trasfusioni (non avendo antigeni, non viene attaccato dal sistema immunitario del ricevente).
Distribuzione del gruppo 0

Il gruppo AB non è rappresentato graficamente perché è indice di una compresenza delle varianti alleliche A e B. Per questo, è relativamente raro (in Italia caratterizza solo il 7% della popolazione).

Il fattore Duffy e la malaria
Oltre al sistema AB0, ve ne sono altri: uno di questi è il sistema FY. L'antigene FY, o Duffy (dal nome del paziente in cui fu scoperto), può essere di due tipi: FY*A o FY*B; quando manca, l'individuo è detto FY*0 (zero). I tipi FY*A e FY*B sono comuni in Asia ed Europa, e si trovano anche in alcune popolazioni del Sud-Africa. Il tipo zero, invece, è praticamente l'unico presente nel continente africano.
L'Africa è un continente in cui ancora oggi la malaria è molto diffusa. La malattia può essere causata da cinque diversi parassiti, uno dei quali è il Plasmodium vivax. I parassiti, per diffondersi nell'organismo, si insinuano nei globuli rossi, dove si moltiplicano fino a farli esplodere (provocando le forti febbri tipiche della malattia). Si è scoperto, però, che le persone con globuli rossi di tipo FY*0, i cui globuli quindi non hanno antigeni, sopportano meglio l'attacco parassitario o addirittura sono immuni. Per questo, nel corso dei millenni, la variante FY*0 è stata selezionata positivamente in (quasi) tutte le popolazioni africane.

I fattori Duffy A (blu) e B (marrone) sono comuni in Asia ed Europa. Il fattore 0 (verde) è diffuso in Africa.


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Per approfondire:
1) Distribuzione dei gruppi sanguigni AB0: A. E. Mourant et al. (1976)
2) AVIS (per i dati relativi ai gruppi sanguigni AB0 in Italia e altri paesi)
3) Distribuzione dei gruppi Duffy e relazione con la malaria: McManus et al. (2017)
4) Video-animazione dettagliata (in inglese), riguardo i meccanismi evolutivi molecolari che avrebbero agito sui geni dei gruppi sanguigni AB0.

Commenti

  1. Cara Giorgia,

    nel paragrafo riguardante il fattore Duffy c'è un errore. La malaria non è una malattia batterica bensì parassitaria poiché causata da un protozoo, per l'appunto Plasmodium, che rientra tra gli sporozoi ematici insieme alle babesie.

    Blog interessante, complimenti. Continua così!

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    1. Gentile Sig. Soletti, mi scuso per il terribile errore, non l'avevo proprio notato! Provvedo subito a correggere. Nel frattempo, la ringrazio per la sua segnalazione e per i complimenti.

      Cordiali saluti,
      Giorgia Modenini

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    2. Gentile sig.na Modenini, nel suo esposto rilevo alcune inesattezze che andrò a specificare:
      1° - a livello trasfusionale esistono solo 4 gruppi: 0 – A – B – AB.
      2° - il gruppo sanguigno primigenio nelle razze umane (a partire da 2/3 milioni di anni fa) è lo 0 + (positivo), dotato di antigene Rhesus (identificato nel 1940 nel macaco Rhesus, e definito antigene D, quando assente definito antigene d), la devianza umana standard mondiale è dell’1% di persone con 0 - (negativo), come nei nativi americani e negli asiatici; particolarità, nei Sapiens africani è del 3%, nei Caucasici europei è del 18%.
      3° - relativamente al gruppo 0 + (il primigenio) non corrisponde al vero che non abbia antigeni, ma, al contrario, ha tutti gli antigeni correnti, e cioè CcDEeKk e altri rari.
      4° - i gruppi A – B – AB, si pensa si siano formati / evoluti fra i 10 mila e i 15 mila anni fa, quando gli umani si trasformarono da cacciatori / raccoglitori in allevatori / agricoltori, cambiando radicalmente la dieta alimentare.
      5° - il gruppo “donatore universale”, quello da autoambulanza, è solo lo 0 – (negativo), che può essere trasfuso a chiunque senza complicazioni, tutti gli altri gruppi possono essere donati solo dopo aver accertato il gruppo d’appartenenza del ricevente.
      6° - il ricevente universale, quello che può ricevere qualsiasi sacca di sangue pronta indifferentemente, è l’AB + (positivo), tutti gli altri gruppi possono ricevere solo sangue compatibile col loro gruppo (non possono ricevere sangue che contenga antigeni a loro alieni).
      7° - per i politrasfusi, quelle persone che regolarmente ricevono trasfusioni di sangue, occorre trasfondere propriamente il sangue del proprio gruppo e avente gli stessi esatti antigeni, onde evitare che nel tempo si verifichino episodi di autoimmunità.
      Cordiali saluti
      Paolo Druidi

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    3. Gentile signor Druidi,
      Nuovamente la ringrazio per il suo contributo e nuovamente la invito a citare le fonti dalle quali prende i dati che riporta.

      Per quanto concerne le sue osservazioni:
      1) Non ho trattato la questione trasfusionale nell'articolo, mai citata. Per cui le obbiezioni da Lei portate a tal proposito sono fuori contesto e non le tratterò ulteriormente.
      2) Parlare di razze umane è quantomeno fuori luogo e del tutto scorretto dal punto di vista biologico. Le razze umane NON ESISTONO.
      3) Le conoscenze attualmente disponibili indicano nel gruppo AB il primo a essere comparso, anche se ipotesi alternative propongono il gruppo 0. Ma, come ho specificato, non c'è accordo appunto sull'origine dei gruppi sanguigni.

      Cordialmente,
      Giorgia Modenini

      Writer and founder, Il Cammino di Lucy

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    4. Certo che esistono le razze umane.. questo non significa che qualcuno si inferiore ad altri...stai calmo. Cambiano tratti somatici e fisici...come nel mondo animale

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  2. I gruppi sanguigni sono stati studiati principalmente/inizialmente per scopi trasfusionali, non come meri esercizi scientifici. Sono stato donatore per 36 anni presso il trasfusionale dell'Osp. S. Orsola di Bologna, aderendo al "pannello" in cui ero il "coppia grande positivo", e lì ho appreso quanto dico: mi hanno sempre spiegato che il mio gruppo sanguigno era il primigenio ed in conseguenza di ciò mi chiesero di aderire al pannello (cosa che feci per 25 anni poi, non avendo più disponibile il coppia grande negativo, smisero il pannello e cominciarono a comprare i kit d'identificazione sanguigna), in qualità di coppia grande positivo, come dovere morale, ce n'erano solo altri 3/4 fra tutti i donatori 0 +, negli 0 - ce n'era solo 1.
    In ogni caso ciò che ho detto corrisponde anche a ciò che ho letto.
    Mi citi Lei la fonte che dichiara il Gruppo AB quale gruppo primigenio, dato che io ho letto, diversamente, essersi formato addirittura dopo, come conseguenza di ibridazioni, dei gruppi A e B.
    Sinceramente
    Paolo Druidi

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    1. Non metto in dubbio che inizialmente i gruppi sanguigni siano stati studiati per motivi trasfusionali e che la loro conoscenza in campo medico sia essenziale, ma io scrivo di evoluzione umana, non di medicina, per cui ho voluto dare un taglio diverso all'argomento.

      "Quello che mi hanno detto in ospedale per 36 anni" non è considerato una fonte scientifica, tanto più che nella medicina gli studi evolutivi - che non sono un mero "esercizio scientifico" - stanno arrivando a fatica in questi anni.

      L'articolo di cui parlo è "A brief history of human blood groups" di Farhud et al (2013). Quasi tutti gli altri autori comunque, come Calafell et al (2008) ("Evolutionary dynamics of the human AB0 gene), solo per citarne uno, individuano nel gruppo A o AB quello comparso per primo, probabilmente in risposta a selezione naturale.

      Giorgia

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  3. Le razze umane, come macro fenomeno (bianca, gialla, nera) esistono, e il fatto non eludibile. Ma a differenza di credenze purtroppo sedimentate per secoli, non è il fattore genetico a creare differenze fra gli umani, quanto quello CULTURALE, antropologicamente espresso come ETNICO.
    Quindi la mescolanza fra etnie, o mancanza di questa, fa sì che - per esempio - due individui di razza nera ma cresciuti in continenti differenti, siano diversissimi fra loro nel modo di essere, pensare, credere, comunicare, ecc.
    Alternativamente, un soggetto sinoide cresciuto accanto a ragazzi polacchi o portoghesi (ancora un esempio) in una nazione a loro terza, potrà essere in tutto per tutto a loro assimilabile.
    A dispetto dei differenti gruppi sanguigni, le differenti culture - nel loro avvicinarsi o distanziarsi - saranno il futuro asset mondiale, e i primi vagiti di questa modifica culturale (con la fine delle cosiddette ideologie) è già in atto.

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    1. Quello che lei dice sembra una conferma del fatto che le razze non esistano...

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  4. Le razze non esistono. Utilizzare il termine razze e solo una consuetudine e di questi tempi pure sbagliata, visto che richiama ad episodi storicamente poco piacevoli. Esistono i fenotipi, i generi, le specie... Ma per parlare di relazioni sociali si può usare la parola etnia. Dopodiché, in questi tempi globalizzati, ci si trova ad avere più cose in comune con il figlio del vicino, immigrato africano da 30 anni, piuttosto che con il cugino che abita solo a 4 paesi di dustanza. Poi ci sono le differenze fisiologiche e biologiche, che ci portiamo dietro dall'inizio dell'evoluzione, per cui può capitare che una persona di origini asiatiche abbia più o meno difficoltà ad affrontare la digestione di un certo cibo o la guarigione di una certa malattia, ma questo succede anche tra persone della stessa cosiddetta razza ma con origini differenti. Un maschio bianco francese potrebbe essere molto più diverso da un maschio bianco russo e molto più simile ad un maschio nero senegalese... Per dire...

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    1. Le razze umane esistono, come le razze canine che sono suddivise in 10 gruppi, ognuna con decine di sottogruppi. Non si evita la discriminazione negandolo, tanto le persone nemmeno sanno di cosa stiamo parlando, vedi l'assalto dei sovranisti (che tra l'altro non ricordano di aver depredato il territorio ai Nativi Americani), al Campidoglio americano di pochi giorni fa, assalto probabilmente condiviso da almeno 1/3 degli americani. EDUCARE agli ideali di Libertà, Uguaglianza e Fratellanza, l'inno della Rivoluzione Francese, obbiettivo ancora lontano dopo 300 anni. Nel 1257, il Comune di Bologna, primo esempio al modo, liberò 5885 persone (soprattutto bianche) dalla schiavitù, donando loro il "liber Paradisus", a cui oggi è intitolata la piazza in cui risiede l'odierno Comune. 400 anni più tardi, proprio gli Stati Uniti reintrodussero la schiavitù, rapendo e sfruttando persone dal Continente Africano e definendole Nigger. Sapevano benissimo che erano di un'altra razza, ma nonostante la Rivoluzione Francese, continuarono a discriminarli, ancora oggi succede, vedi le continue uccisioni di neri da parte della Polizia. E Lei dice che le razze NON esistono? Ce ne saranno almeno una decina, divise tra di loro da migliaia d'anni di evoluzione, dire che le razze non esistono è filosofia, non nascondiamo la polvere sotto ai tappeti ma riconosciamolo ed evolviamo educando le persone a partire dai bambini nelle scuole. Paul.

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    2. Barbujani penso ne sappia qualcosa e dice che le razze umane non esistono:
      https://www.youtube.com/watch?v=zd2XJbcRPRM

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  5. Qui il problema diventalessicale , sele chiamo razze non per questosono un razzista. dire che non esistono lerazze mi sembra un eccesso di romanticismo pan umano che non ciazzecca con la Scienza Antropologica. Quindi Razzeed etniea mio modesto parere non solo esistono ma sono molte dipiu'delle canoniche 3. Ed e' proprio questoche taglia legambe alla presupposta superiorita' di alcune sulle altre !

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  6. se intendiamo le razze solo come colore della pelle, allora possiamo dire che le razze umane esistono. altrimenti no.biologicamente e geneticamente non ci sono delle differenze "oggettivabili" e durature che possono essere misurate, ad oggi

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    1. Sono d'accordo, le razze esistono per chi si vuole vedere diverso da un altro e riesce valorizza più le differenze che le somiglianze, ma a fisicamente siamo tutti sostanzialmente uguali ,cambia solo il colore della pelle

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    2. Le razze umane esistono e mentre i paleontologi lo negano, i medici, per esempio, lo sanno benissimo da decenni, quando utilizzano macchine per la diagnosi di varie problematiche umane, nella compilazione della scheda paziente del sistema utilizzato, devono inserire la variante CAUCASICO (pelle bianca, Neanderthal) o NON CAUCASICO (pelle nera, Sapiens) in quanto le tabelle ottimali di riferimento delle due razze sono diverse e specifiche, e a seconda dei risultati ottenuti, comparati con le tabelle succitate, formulare una diagnosi corretta. Poi si può anche fare della filosofia, ma tutti, alla bisogna, andiamo dallo specialista che "compilerà la nostra scheda paziente definendoci a colpo d'occhio: Caucasico o NON Caucasico [Johann Friederich Blumenbach (1752 ÷ 1840) nel 1795 coniò il termine Caucasico]. Paul.

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  7. Salve. Vorrei sapere, se qualcuno lo sa, se esistono relazioni fra gruppi sanguigni e sistema immunitario, e ancora, se risalendo alla storia passata se sia avvenuta una mutazione nel DNA di ogni gruppo e se vi é alcuna correlazione fra il nostro modo di alimentarci, di nutrirci, e il gruppo di appartenenza. Lo chiedo perché ho viaggiato in moltissimi paesi di ogni continente ed ho osservato i diversi modi di alimentarsi ed ho provato a volte benefici e in altre disturbi, ma anche nello stesso luogo in una tavolata dove tutti mangiamo lo stesso cibo e ognuno di noi ha una reazione diversa. Esistono ricerche in questo senso?

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  8. Personalmente io mi chiedo con che sicurezza si possa decretare quale sia stato il “primo” gruppo sanguigno … Ho letto che il ADAMO il primo uomo era uno gruppo 0 ,ma xke gli hanno fatto l’autopsia o le analisi del sangue ????
    Ho fatto il donatore non preclude che lei sappia quale sia il primo gruppo sanguigno…

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    1. Non so dove habbia letto che Adamo (figura biblica) avesse il gruppo 0, comunque prima di 15.000 anni fa non si hanno ritrovamenti di gruppi diversi dallo 0, lo 0+ è quello normale, lo 0-- è lo 0+ mancante dell'antigene rhesus, devianza presente in minima parte della popolazione mondiale. Paul.

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  9. Prendo per buono tutto quello che dite ma avendo gruppo AB+ e provvenendo da comunità nord europea molto chiusa mi sapete dare indicazioni su da dove provviene la "razza" mia ?? Non sono esperta in materia. Grazie

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