La passeggiata più antica del mondo

Il Cammino di Lucy, e dell'umanità intera, è una storia che inizia tanto tempo fa. Una storia che ci accomuna tutti e che ci contraddistingue. Fatta di lunghi viaggi e migrazioni, attraverso il tempo e i continenti. Per questo motivo il blog parla di "cammino". E per questo motivo ho voluto dedicare il primo, breve articolo alla passeggiata più famosa e antica del mondo.

1978: siamo a Laetoli, in Tanzania. Nel 'sito G' Mary Leakey rinviene delle impronte fossilizzate. Il ritrovamento è incredibile: le orme risalgono a 3.6-3.7 milioni di anni fa! Si sono impresse su un sottile strato di cenere, formatosi a causa di un'eruzione vulcanica; il terreno si è poi rapidamente solidificato, consegnandoci un'indelebile fotografia di quel momento. 

Le impronte rinvenute nel sito G di Laetoli nel 1978

Le impronte di quei piedi mostrano un alluce visibilmente addotto, cioè parallelo alle altre dita e non opponibile come quello della mano, che consente di afferrare gli oggetti. Tale conformazione indica che gli ominini (il termine scientifico è Hominini) che avevano lasciato tali impronte erano bipedi, ovvero camminavano su due gambe (le zampe posteriori) come noi! E questo già poco meno di 4 milioni di anni fa!

Ma le sorprese non finiscono qui: gli studiosi scoprono che le serie di impronte, inizialmente considerate due, in realtà sono ben tre! Una è stata lasciata da un individuo piccolo, di circa 120 cm di altezza (forse un bambino?), mentre le altre due, quasi sovrapposte, appartengono a individui più grandi, di circa 140 cm (forse degli adulti?). Non solo: le serie sono affiancate, come se il piccolo del gruppo camminasse affianco a quelli più grandi. Si ipotizza subito che si tratti di una famiglia, ma non è possibile andare oltre l'ipotesi.

Nel 2016 la storia si ripete: un gruppo di ricerca guidato dall'Università di Perugia scopre delle nuove impronte in un'area attigua, il cosiddetto 'sito S'. Le nuove serie rinvenute, datate 3.66 milioni di anni, appartengono a due individui che si muovevano nella stessa direzione, con la stessa velocità e nello stesso periodo del gruppo scoperto dalla Leakey.

Il sito S fornisce inoltre nuovi interessanti indizi: si stima che uno degli ominini fosse alto 165 cm, quindi molto più dei suoi compagni! (Era forse un maschio adulto?). Tale altezza potrebbe indicare un elevato dimorfismo sessuale, ovvero una marcata differenza tra maschi e femmine nelle dimensioni e nella forma fisiche (come nei Gorilla, dove il maschio dominante 'silverback' può pesare il doppio delle femmine e superarle di 20-40 cm di altezza). Dimorfismo che nell'uomo attuale non è così marcato.

Alcune impronte rinvenute nel sito S

Anche in questo caso si fanno ipotesi riguardo l'organizzazione del gruppo: la distanza ravvicinata e le somiglianze con il gruppo del sito G portano a pensare che si tratti di un nucleo più ampio di individui, composto forse da tre/quattro adulti (un grosso maschio e alcune femmine) e uno/due infanti.

A prescindere dalle ipotesi, però, le due scoperte fanno luce su importanti aspetti biologici e sociali che aiutano a ricostruire una parte dell'evoluzione umana: quegli antichi ominini si muovevano (e quindi vivevano) in gruppo e avevano una precisa organizzazione sociale e sessuale, forse simile a quella dei poligami Gorilla (un maschio dominante e più femmine riproduttive). Organizzazione sociale e vita di gruppo che, con le dovute differenze, accomunano quasi tutti i nostri parenti più stretti e caratterizzano da sempre anche la storia dell'uomo, in special modo quella recente.

Questi antenati quindi si muovevano su due piedi e vivevano in gruppo. Ma chi erano?

Le impronte di entrambi i siti vengono attribuite ad Australopithecus, una forma di ominini molto diffusa nell'Africa orientale tra 4 e 3 milioni di anni fa: tra queste la più famosa è Lucy (Australopithecus afarensis), che dà anche il nome al nostro blog. Sarebbero quindi le Australopitecine, e non gli Homo (gruppo di cui facciamo parte e che ancora non era comparso) ad aver mosso i primi passi da bipede: un'andatura molto utile per sopravvivere nelle infinite distese della savana africana.

Andatura che, come vedremo prossimamente, è nata per necessità nella savana, e una volta affermatasi, ha permesso agli uomini di raggiungere ogni angolo del mondo.

Nota: le impronte fossili rinvenute si intendono come le più antiche del mondo per quanto riguarda gli ominini, gruppo tassonomico a cui appartiene anche la nostra specie Homo sapiens. Tracce simili, appartenenti ad altri animali, si trovano a partire da epoche molto più antiche, e affiancano anche le orme di Laetoli (sono state rinvenute tracce di piccoli mammiferi, uccelli, e persino gocce d'acqua!).

Link di approfondimento:
1) L'articolo originale (in inglese) sulla scoperta delle prime        impronte: http://docencia.med.uchile.cl/evolucion/textos/leakey1979.pdf
2) L'articolo di Le Scienze (per gli abbonati):
http://www.lescienze.it/archivio/articoli/1982/04/01/news/le_orme_fossili_di_laetoli-543179/
3) Pubblicazione scoperta delle impronte nel sito S (in inglese): https://elifesciences.org/articles/19568
4) Articolo di Le Scienze:
http://www.lescienze.it/news/2016/12/14/news/laetoli_australopitecine_struttura_sociale_riproduzione_gorilla-3348899/
5) Pikaia parla delle ipotesi su biologia e socialità di A. afarensishttp://pikaia.eu/orme-fossili-e-paleobiologia-la-specie-di-lucy-era-poligama/

Image credits:
1: www.imagekid.com
2: G. Manzi et al.

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